Musicista partenopeo, diplomato in pianoforte al
Conservatorio di Salerno nel 1990,
Sasà Mendoza
partecipa a diversi seminari jazz a Siena e Perugia con
Franco D'Andrea.
Numerose le jam-session con esponenti del Jazz Italiano, tra
cui Stefano Battaglia e
Paolo Fresu.
Tra le sue prime esperienze c'è lo spettacolo
"Napoli canta Napoli"
che lo vede in tour per l'Europa.
Nel 1995 incide il suo primo album
"Alba Mediterranea",
dove le suggestioni del sound mediterraneo sono ispirate
dalle leggende, dalla magia e dai miti classici della grande
tradizione partenopea.
Artista sensibile, partecipa a vari progetti culturali con
"' O Cuorp 'e Napule" e
"Song 'e Napoli" atti a
realizzare progetti di adozione e recupero del territorio e
del restauro di monumenti della città di Napoli,
affiancandosi ad artisti come Rino
Zurzolo, Antonio Onorato, Tullio De Piscopo, Tony Esposito,
James Senese, Edoardo Bennato, Tony Cercola,
ed Enzo
Gragnaniello con il quale collabora da diversi
anni.
Partecipa ad alcune prestigiose rassegne musicali, tra le
quali, il Premio Tenco '96 con
"Danza Arcana" (brano di
sua composizione) e ad un festival della musica e cultura
napoletana a Berlino nel 1997 ed uno in Spagna nel 1998.
Per il suo profondo spirito umanitario è impegnato in
numerose manifestazioni del "Wesak", incontro tra le
culture Orientali e quelle Occidentali per la pace e la
Difesa dei Diritti Umani dell'ONU.
In occasione della maratona della città di Napoli,
"Danza arcana",
interpretata con Enzo
Gragnaniello, viene inserita nella compilation
"Un'onda
nel mare"
pubblicato dalla MASAR nel 1999.
Collabora in teatro allo spettacolo
"Storie, preghiere e canti della
Napoli del 1799" per la regia del maestro
Roberto De Simone al
Teatro San Carlo di Napoli.
Nel 2000 è a Parigi al "Festival della Musica"
e l'anno successivo in Portogallo. Nell'ambito dell' VIII
Rassegna Concertistica "I Soliti Italiani" a Villa
Bruno, collabora con Lucia Poli
in una performance tra musica e recitazione.
Nel settembre 2001 è presente alla IV Edizione
Mediterraneo Video Festival nell'ambito della rassegna
internazionale "Mediterraneo tra Musica e Paesaggio",
sintesi di incontro tra culture e sonorità
provenienti da diversi paesi del bacino mediterraneo. In
tale manifestazione l'artista si esibisce in una session con
Nour-Eddine Fatty,
musicista di origini berbere, Jamal
Ouassini, violinista e direttore dell'Orchestra
Arabo-Andalusa di Tangeri e con
Marcello Colasurdo,
coinvolgente voce popolare, ricevendo dalla rappresentante
dell'UNESCO, l'ungherese Anna
Kiss, un premio speciale per aver creato un ponte
di dialogo e di pace attraverso la musica.
Partecipa nel settembre 2004 al "Premio Carosone" con
una rivisitazione in chiave Jazz di
"Guaglione", affiancato
da Karine Chenaf,
cantante francese di origine marocchina, riproponendo una
versione in francese
"Bambinò".
Nel maggio 2005, al Teatro Augusteo di Napoli, si esibisce
in uno spettacolo in onore di
Salvatore Alfuso detto
SciaScià
fondatore storico del collettivo operaio
"Le Nacchere Rosse" al
fianco di Dario
Fò.
Il 18 settembre 2005 partecipa al Medvideo Festival
di Paestum.
Diverse sono le sue collaborazioni discografiche:
"Dai Quartieri al S.
Carlo";
"Balia",
"Oltre gli alberi" con
Enzo Gragnaniello;
"C' 'o sole e c'u
l'acqua" con Tony
Cercola; "Bella jurnata"
con Antonio Onorato.
Nel suo nuovo album intitolato "Sponde",
pubblicato dalla MASAR, l'artista trasporta
l'ascoltatore, attraverso suggestive sonorità
mediterranee, in un viaggio virtuale tra la cultura musicale
e le identità dei popoli del sud.
Il disco aderisce al progetto culturale Resistenze.
L'azione comune proposta dal progetto Resistenze,
marchio indipendente, è quella di favorire la
produzione e la promozione di iniziative culturali che
manifestino un desiderio di rinnovamento nel campo artistico
e culturale ed esprimano un nuovo modo di pensare ai luoghi
ed alla loro cultura. L'intento è quello di stimolare
un confronto tra le varie espressioni artistiche che
guardano con attenzione allo scambio con il Mediterraneo ed
alla salvaguardia delle identità culturali dei popoli
contro ogni rischio di omologazione.
Il progetto parte proprio da Napoli, dove il teatro di
conflitto è quotidiano e la riflessione si allarga ad
una dimensione universale che, attraverso la musica, che
unisce e non divide, cerca un approdo ad una nuova coscienza
solidale e civile contro ogni tipo di guerra.
Il brano
"Sopravviveremo"
è stato inserito nella compilation allegata alla
rivista "New Age and New Sounds" del mese di aprile
2006 che ha dedicato all'artista una lunga intervista.
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