La band nasce a Napoli, a metà degli anni '70,
ed è originariamente composta da
Andrea Arcella
(tastiere), Gianni Averardi
(batteria), Gianfranco
Caliendo (chitarra) e
Luciano Liguori
(basso).
Dopo qualche session di prova il gruppo inizia ad esibirsi,
con la denominazione provvisoria di "Alti e Bassi",
nel celebre locale napoletano "Shaker Club", dove
suonerà per sei mesi. Nel contempo, incontra i
produttori discografici Giancarlo
Bigazzi e Totò
Savio, i quali incoraggiano l'iniziativa
artistica e decidono di produrre la band che, il 21 febbraio
1975 , comincia a registrare allo studio Ortophonic
di Roma.
Si cerca, intanto, un nome definitivo con cui denominare il
gruppo e Giancarlo
Bigazzi, ispirato dall'orto botanico omonimo
dell'Università di Firenze, antico luogo
d'incontri culturali ed artistici, suggerisce:
"Il Giardino dei
Semplici".
Finalmente, viene pubblicato dalla CBS il primo singolo,
intitolato
"M'innamorai", che la
band presenta con successo al Festivalbar. Il disco,
infatti, nel giro di poco tempo, si posiziona nella Hit
Parade.
A novembre 1975, in occasione di una serie televisiva di
film dedicati al regista Francesco
Rosi, il gruppo lancia un'innovativa versione
soft-rock di "Tu ca nun
chiagne" (scritta nel 1915 da
Libero Bovio ed
Ernesto De Curtis), che
viene utilizzata come sigla della trasmissione. La
rielaborazione riscuote un successo strepitoso ed il singolo
vende oltre un milione di 45 giri, conquistando il
prestigioso disco d'oro.
Le singolari armonizzazioni vocali, le atmosfere etniche
mescolate a riff di chitarre elettriche e tastiere
elettroniche e le caratteristiche voci soliste di
Gianfranco e
Luciano, rendono presto
la band molto popolare in tutta la penisola. Nel gennaio del
1976, infatti, i primi due singoli pubblicati sono entrambi
in Hit Parade.
Esce il primo album, intitolato "Il
Giardino dei Semplici", in cui è contenuta
"Angela", un'apprezzata
rivisitazione di un brano napoletano del '700. Il gruppo,
intanto, intraprende un tour "live" costituito da 176
concerti nelle maxi-discoteche italiane e lancia un altro
singolo che scala la classifica:
"Vai", il cui "lato B",
"Tamburino", suscita
altrettanto interesse.
Nel 1977 Il Giardino dei Semplici
partecipa al Festival di Sanremo con
"Miele", canzone
melodica che riconferma la band in Hit Parade e
diventerà un "evergreen" degli anni '70. Esce il
secondo album intitolato "Le Favole
del Giardino" e il gruppo vince, con i
Matia Bazar, il
Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni nella categoria dei
complessi.
L'anno successivo la band ritorna al Festivalbar con
"Concerto in La minore"
ed intraprende una tournée negli U.S.A. e in Canada.
In seguito, decide di cambiare Casa discografica e,
nell'aprile 1979, firma un contratto con la WEA per
migliorare lo spessore artistico delle future
produzioni.
Nel 1980 esce "Bianco e
Nero", album tutto in vernacolo che contiene
"Tu tu tu",
"Pulicenella va
" e
"Silvye". Quest'ultimo
brano ha una grande diffusione nei paesi scandinavi, grazie
alla versione in finlandese cantata da Katry Helena, dal
titolo "Helsingin
Helle".
Successivamente, Gianni
Averardi lascia il gruppo ed alle percussioni
subentra Tommy Esposito,
ex allievo del jazzista Antonio
Golino.
La nuova formazione, nel 1981, realizza
"Carnevale da buttare",
brano dalle sonorità suggestive, che viene
particolarmente apprezzato da radio libere e dee jay.
Dall'anno seguente la band inizia a gestire con maggiore
autonomia i propri lavori discografici e produce gli album
"
E Amiamoci"
(1982) e "Giallo"
(1983), pubblicati su etichetta FI Team/Panarecord.
Nei due dischi si distinguono i brani
"Tommy",
"Immaginatemi",
"Angeli della Domenica"
e "Amico sole, amico
mare".
Esce l'album "Ed è subito
Napoli", che raccoglie 12 canzoni napoletane
classiche, rielaborate con nuovi arrangiamenti, pubblicato
dall'Interfonia nel 1985 e ripubblicato dalla
Fonit Cetra due anni dopo.
In seguito, il gruppo decide di ristrutturare una vecchia
cantina, ubicata nelle vicinanze dello stadio S. Paolo a
Fuorigrotta, per adibirla a studio di registrazione: nasce
il Gidiesse Recording, che diventa sede ufficiale
delle ricerche musicali della band e luogo di incontri e
collaborazioni con altri artisti.
Nel 1989 la Vedette Record pubblica l'album
"Zingari", in cui si
riscontrano atmosfere esotiche, ed esce il video-clip
"Lo sai che il mondo è
blu?".
A giugno del 1991, invitati da un'organizzazione umanitaria
internazionale, il gruppo si esibisce al Teatro
dell'Opera di Bucarest, in Romania, in un concerto
trasmesso, in diretta, via satellite.
Ancora alimentata dalla voglia di scrivere in vernacolo, la
band produce l'album "8, 48 &
27", pubblicato dalla Interbeat nel 1993.
Nel disco predominano gli strumenti etnici e le
sonorità acustiche. Partecipano alla sua
realizzazione alcuni prestigiosi musicisti e vocalist:
Gigi De Rienzo,
Paolo Raffone,
Daniele Sepe,
Gianluigi Di Franco,
Shawn Logan e
Valentina Stella.
Protagonisti di numerose "compilations" e raccolte di
successi, tra le quali, "Napoli
in frac" , "Tournée
- vol. 1" e "Tournée
- vol. 2" pubblicati dalla MASAR, i quattro
musicisti decidono di registrare, nuovamente, i brani
più rappresentativi della loro carriera e, nel 1997,
realizzano l'album "Sette
lune", arrangiato dal
M° Adriano Pennino.
Il disco contiene anche tre brani inediti: "Mani",
"Male d'amore" e "Sette lune".
Nel 2000, anno del Giubileo, il gruppo collabora
con il teologo Bruno
Forte e con il vescovo di Ischia,
Filippo Strofaldi, alla
realizzazione del disco "Canta e
cammina", prodotto dal Santuario di Pompei.
L'anno successivo Il Giardino dei
Semplici partecipa al Festival di Napoli
con "T. V. B.", canzone
in dialetto colorata da un romantico sapore blues, ispirata
dal conciso linguaggio giovanile utilizzato negli SMS
telefonici.
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Con "Napoli
unplugged" il gruppo ha voluto, ancora una volta,
rendere omaggio alla grande tradizione musicale napoletana.
Tutte le canzoni dell'album sono state suonate, quasi
esclusivamente, con strumenti acustici, riproducendo la
suggestiva atmosfera creata dagli strumenti a corda.
Le prime dodici canzoni appartengono al repertorio della
Napoli classica; le ultime tre, pur avendo sonorità
simili a quelle antiche, sono state composte dal
Giardino dei
Semplici nel
1993 ed appartengono alla Napoli contemporanea. Nonostante
l'evoluzione dei tempi, esse manifestano ancora quel legame
indissolubile alla città che era presente nelle
canzoni del passato. In questo contesto emerge
l'intensità del brano "Eduardo", struggente e
nostalgico tributo che Il Giardino
dei Semplici ha reso al grande artista napoletano
Eduardo De Filippo.
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